Radar Marconi di Fiumicino
Nel comune di Fiumicino – in località Coccia di Morto – davanti all’aeroporto Leonardo da Vinci, è ancora chiaramente visibile l’area utilizzata dal vecchio radar Marconi S264.
Questo radar, installato quando venne inaugurato l’aeroporto per le Olimpiadi del 1960, è rimasto in servizio – pur con numerosi ammodernamenti tecnici ed affiancato da nuovi apparati più efficienti – sino al 1990 per poi essere sostituito da un più moderno apparato posto nell’entroterra, sulle colline di Maccarese.
Il Marconi S264 lavora sulla lunghezza di 50cm (600Mhz) e deriva dal radar militare britannico Type11 della seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto la Marconi, sotto la guida dello scienziato Sir Eric Eastwood (uno dei padri dello sviluppo del radar in Inghilterra durante la guerra), propose questo apparato per usi civili, nonostante la frequenza usata fosse molto più bassa di quelle ormai adottate dalla tecnologia statunitense.
I vantaggi della bassa frequenza erano l’ampia disponibilità ed economicità dei tubi amplificatori (Klystron) rispetto agli oscillatori ad alta frequenza e la minore sensibilità alle interferenze di pioggia e nubi.
Il Marconi di Coccia di Morto è tristemente famoso poiché fu uno dei “protagonisti” della vicenda della strage di Ustica: le sue tracce radar furono al centro delle lunghe perizie che segnarono la vicenda giudiziaria.
L’area è ancora parzialmente delimitata da una particolare recinzione a semicerchio in mattoni e ospita le mura di tre edifici: il manufatto interrato che conteneva gli apparati radar, la cabina di trasformazione e il corpo di guardia.
Approfondimenti e fonti
- Storia della Marconi (in inglese)