SAVA Marghera
La società SAVA (Società Alluminio Veneto Anonima) viene fondata nel 1926 da una joint venture tra la società svizzera Aiag e alcuni industriali del settore elettrico rappresentati da Marco Barnabò. Nel 1928 viene costruito il primo impianto nella neonata area industriale di Porto Marghera.
Nel 1963 inizia la costruzione dell’impianto di Fusina, che entra in produzione l’anno successivo. Le parti principali dell’impianto sono:
A: Capannone forni Si tratta di un edificio lungo 450 metri e largo 23 B: Fonderia Si tratta di un edificio lungo 108 metri e largo 54 C: Silo allumina Il silo destinato allo stoccaggio dell'allumina ha un diametro di 23 metri e un'altezza di di 35. Ha una capacità di 6.000 tonnellate di materiale D: Centrale termoelettrica La centrale, inizialmente pensata per alimentare lo stabilimento con un gruppo da 70MW, è alimentata a olio combustibile ed è dotata di un camino alto 60 metri. Resta in funzione sino al 1988 E: Serbatoi olio combustibile Due serbatoi cilindrici con una capacità di 10.000 m3 e un serbatoio da 500 m3
Nel 1966 la SAVA arriva a produrre il 36% dell’alluminio nazionale potendo contare su due miniere di bauxite, una fabbrica di allumina, due impianti per l’alluminio, cinque centrali idroelettriche e una termoelettrica (quella, appunto, dell’impianto di Fusina).
Nel 1971 la crisi industriale porta ad accesi scontri sindacali e al ridimensionamento degli organici: le vicende sono appassionatamente descritte nel libro di Chiara Puppini che riporta l’esperienza del defunto marito, Germano Antonini, per anni sindacalista alla SAVA.
Nel 1973 la SAVA viene acquisita dalla EFIM (Ente partecipazioni e finanziamento industrie manifatturiere) che, nel 1988, la sposta in Alumix.
Nel 1984 viene spenta la centrale termoelettrica di Fusina e l’energia per gli impianti viene acquistata, a prezzo di favore, dall’ENEL.
La crisi sempre crescente del settore alluminio porta alla chiusura definitiva dell’impianto di Fusina nel 1992.
Nel 2013 le strutture della SAVA a Fusina vengono demolite e nel 2014, al loro posto, viene inaugurato il terminal navale Venice Ro-Port.
Approfondimenti e fonti
- Marghera 1971: l’inizio di una fine – Chiara Puppini – nuovadimensione ISBN 9788889100981